Lo scorso 10 luglio a Roma si è tenuto un panel, organizzato da SWG, IGT e dall'Osservatorio sul gioco pubblico dal titolo emblematico: “Giocare da grandi. Le rilevazioni dell’Osservatorio sul gioco pubblico”, un summit che rappresentava anche un appuntamento volto ad approfondire, come ormai avviene dal 2020, il rapporto tra gli italiani ed il gioco oltre ai principali aspetti del settore gioco pubblico.
Dai dati raccolti dall'Osservatorio, è possibile notare che ogni evento ha indagato un tema specifico ed attuale, promuovendo un confronto informato tra rappresentanti istituzionali, esperti, addetti ai lavori. Una tavola rotonda poi proseguita sulla via delle analisi del fenomeno gioco, con particolare focus sulle abitudini e le preferenze di chi si approccia al mondo dell’intrattenimento digitale.
Tante le personalità coinvolte al tavolo di confronto. Tra queste anche quella di Emilio Zamparelli, Presidente Nazionale del Sindacato Totoricevitori Sportivi, che ha presenziato all'evento sottolineando come la collaborazione sia fondamentale nel sistema del gioco pubblico: secondo Zamparelli "gli operatori, soprattutto quelli che operano a diretto contatto con i giocatori, forniscono contributi determinanti sotto tutti gli aspetti: da quelli statistici a quelli meramente comportamentali".
Dalla ricerca gli spunti emersi sono perlopiù eloquenti: chi gioca lo fa primariamente per il divertimento ed il gusto di farlo, tutto il resto passa in secondo piano, ivi compresa la possibilità di vincere del denaro, ancor di più di considerare quelle vincite “soldi facili”. Il gioco ha riscattato la sua immagine, ma prevale ancora nel Paese una scia non sempre positiva verso questa peculiare forma di divertimento, assurta quasi a intrattenimento nazionalpopolare ma spesse volte bistrattato e liquidato su due piedi.
Emergono altri aspetti: l’importanza delle regole, in primis e il ruolo centrale giocato da enti decisori che insieme ad una rete responsabile di addetti ai lavori garantiscono processi e procedure trasparenti e eque. Da qui il focus sui concessionari del gioco pubblico e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, enti fondamentali per evitare la diffusione di devianze o peggio ancora dell’illegale. Il tutto sotto presidio dello Stato, una possibilità ulteriore di accedere a procedure sicure e controllate.
La domanda di gioco – si legge nel report dell’Osservatorio – era controllata fino a non molto tempo fa dal crimine organizzato, che faceva importanti affari nel settore. Ampliata l’offerta pubblica, molti giochi sono stati legalizzati e adesso fanno parte dell’offerta dei casinò online sicuri. Da qui una importanza senza precedenti da parte dell’Ente Regolatore che ha gettato le basi per una regolamentazione efficace di un fenomeno già ai tempi dilagante sul territorio.