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La nuova mafia del click

“Io cerco i nuovi adepti nelle migliori Università mondiali e tu vai ancora alla ricerca di quattro scemi in mezzo alla strada che fanno “BAM BAM”, io cerco quelli che fanno così, invece, “PIN PIN”, che cliccano”. A certificare un cambio di mentalità nella malavita organizzata sono queste parole, es
La nuova mafia del click

“Io cerco i nuovi adepti nelle migliori Università mondiali e tu vai ancora alla ricerca di quattro scemi in mezzo alla strada che fanno “BAM BAM”, io cerco quelli che fanno così, invece, “PIN PIN”, che cliccano”. A certificare un cambio di mentalità nella malavita organizzata sono queste parole, estratte da un’intercettazione che coinvolge uno degli indagati nella maxi operazione che ha portato all’arresto di 68 persone, nell’ambito di giro di scommesse online clandestine. Un esempio di come la tecnologia abbia inciso fortemente nel mondo del gioco, purtroppo portando con sé un rovescio della medaglia affatto lecito.

I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE

Benché coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, e condotta congiuntamente dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri e dalla Polizia, l’operazione è allargata al piano internazionale, poiché i server di cui le organizzazioni malavitose si servivano erano principalmente collocati fuori dai confini nazionali. I destinatari degli arresti sono membri dei clan Santapaolo-Ercolano e Cappello, che avevano dato vita ad una rete di scommesse clandestine fittissima e molto estesa, la quale generava un giro di affari di circa un miliardo di euro (ma il volume delle giocate potrebbe essere superiore di almeno quattro volte), non esattamente spiccioli. I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa al riciclaggio e autoriciclaggio, fino alla sottrazione fraudolenta dei prelievi fiscali, oltre ovviamente alla illecita raccolta di scommesse online.

LA RETE E IL SISTEMA

Il sistema messo in piedi dalle cosche era come detto molto complesso. A svelarne i dettagli ci ha pensato direttamente il comunicato della Procura della Repubblica. Il meccanismo era quello classico della raccolta di contanti e il conseguente riciclaggio per pulire la provenienza illecita, ma la struttura prevedeva un reticolato di schermature mediante società estere e un complicato incastro di siti web, con estensione .com, mutevoli abbastanza per sfuggire all’occhio vigile dell’Agenzia Dogane e Monopoli e tutti operanti su server allocati all’estero, in particolar modo in Inghilterra, Austria e Malta. Altrettanto articolata era la rete di esercizi gestita dai clan (la Procura ha sequestrato, oltre a 42 unità immobiliari, anche 36 società commerciali, di cui diverse del tutto estranee al mondo del gioco, quali un autosalone, una palestra ed anche una squadra di calcio).

CAMBIO DI PARADIGMA?

Grazie all’enorme volume di affari generato, 450 miliardi di dollari nel solo 2018, l’industria del gioco d’azzardo è tra le più floride dell’intera economia mondiale, nonché una delle principali voci di bilancio in buona parte degli stati nazionali. Questo è dovuto soprattutto ad un uso spregiudicato e avanguardistico della tecnologia, che spesso ha sperimentato proprio nel settore del gioco gli sviluppi futuri. Il rovescio della medaglia, come sottolineato all’inizio, è rappresentato dal lato cieco della criminalità organizzata, la nuova mafia del “click” che si serve più di tecnici informatici che di persone pronte a sparare. La portata dell'operazione mette inoltre in risalto i problemi che potrebbero derivare dall'oscuramento delle piattaforme di casinò online legali, quelle appartenenti al circuito AAMS, che rischia di aumentare la migrazione degli utenti da siti controllati e sicuri a strutture illegali come quelle messe in evidenza da quest'ultima inchiesta giudiziaria. Un rischio di cui vi avevamo già informati in uno dei nostri ultimi articoli.

Lamberto Rinaldi

Ruolo: Content Writer
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Articoli Blog/Analisi
Giornalista pubblicista. Di giorno prof di lettere, di notte freelance. Scrivo di calcio e Roma su "Il Catenaccio", di cultura, ambiente e sport per "Il Nuovo Magazine" e "Stampa Critica", ho condotto "Super Santos" sulle frequenze di Active Web Radio.

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