Cifre da capogiro per l’industria del gioco d’azzardo italiano che ha registrato un fatturato di 88,2 miliardi di euro nel corso del 2015. Le slot machine si confermano le regine del gioco, su cui gli italiani investono la metà di questi soldi. La Lombardia detiene il primato del consumo complessivo, 14 miliardi di euro, seguita sul podio, dal Lazio, 7 miliardi, e dalla Campania, 6 miliardi. Le slot machine attive sul territorio sono 420 mila ubicate in 83mila locali generalisti. A queste si aggiungono 52mila vlt presenti nei locali dedicati. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio questi dati, cercando di ricostruire la mappa aggiornata del gioco d'azzardo in Italia.
16 milioni di giocatori, oltre 256mila patologici
Lo studio nazionale IPSAD, curato dalla Sezione di Epidemiologia e Ricerca dell’IFC-CNR di Pisa, condotto su un campione di oltre 8 mila intervistati tra i 15 e i 64 anni, stima in 16 milioni il numero totale di giocatori italiani. È questa una delle fotografie del gioco d’azzardo legale nel nostro paese.
Dalla ricerca emerge che l’80% (circa 13 milioni) è rappresentato da giocatori denominati “sociali”, non a rischio, mentre 2 milioni di giocatori (14,6% ) sono classificati nella categoria a basso rischio. I giocatori considerati a rischio moderato o problematico sono quasi 900 mila, mentre quelli patologici 256 mila.
Il mercato dei giochi: la distribuzione della raccolta settore per settore
Nel grafico sono riportati i dati relativi alla raccolta (oltre 88 milioni di euro nel 2015) suddivisi per tipologia di gioco, che comprendono la raccolta derivante dal gioco on line, e dalle scommesse sportive, non riferibili ad una specifica area geografica. Per ottenere il dato sulla spesa effettiva sostenuta dai giocatori occorre sottrarre le somme ad essi restituite in termini di vincite. Per il 2015, il totale complessivo della spesa è risultato pari a 17,5 miliardi di euro, di cui circa il 50% per cento è affluito nelle casse dell'Erario.
L'evoluzione numerica nell'ultimo triennio
Negli ultimi tre anni il settore dei giochi si è consolidato, nonostante gli effetti negativi che la fase di spending review sta esercitando sull'economia italiana e europea. Dalla tabella sottostante notiamo come la raccolta del binomio slot-vlt sia cresciuta progressivamente negli ultimi tre anni, un trend molto simile a quello del lotto e delle scommesse sportive. Trend negativo invece per i Gratta&Vinci e il Bingo, i quali tuttavia contengono le perdite sul mercato.
Distribuzione per regione di VLT e Sale da gioco
Sul gradino più alto del podio per numero di Sale da gioco troviamo la Lombardia (804), seguita da Lazio (538), Campania (537). In coda troviamo Basilicata (37 sale), Molise (29) e Valle d’Aosta, con 8 sale all’attivo.
La distribuzione regionale delle VLT vede ancora al primo posto la Lombardia con 9798 macchinette, seguita da Lazio, 6480, ed Emilia Romagna, 5215 VLT. Chiudono la classifica la Basilicata (270), il Molise (258) e la Valle d’Aosta (105).
Quanto si perde mediamente su AWP e VLT
Analizziamo adesso alcuni dati interessanti relativi al gioco in senso stretto. Il massimo di una puntata sulle AWP (slot da bar) è di 1 euro. La vincita massima di 100 euro. 4 secondi è il tempo minimo di una giocata stabilito dalla legge, quindi, mediamente ogni ora verranno giocati 240 euro e l’erogazione, in piccole vincite, dovrebbe essere in media di 180 euro. Il netto della perdita ammonta così a 60 euro, sempre che le vincite precedenti non vengano riscosse o reinvestite nell’immediato.
Per quanto riguarda le VLT, la legge stabilisce che il costo massimo di una partita è di 100 euro e la vincita massima di 5000. A questa si aggiunge il jackpot di sala dal valore si 100mila euro e il jackpot nazionale da 500mila. La durata della partita non è menzionata nelle leggi. Gli esperti ritengono che una partita dura in media 2 secondi; la media oraria di denaro puntato sulla macchinetta va da 800 euro a 18mila euro.
Il Machine Gambling e il suo impatto sui territori
Nell'ultimo decennio, lo sviluppo tecnologico che ha riguardato il machine gambling (o azzardo tramite macchine) ha letteralmente cambiato l'industria del "gioco pubblico". Le innovazioni apportate dagli sviluppatori di software per slot machine terrestri e la loro trasposizione nel digitale, hanno attratto un numero sempre maggiore di giocatori, i quali hanno abbandonato le classiche forme di gioco d'azzardo come il Totocalcio e il poker. Prendiamo in esame proprio queste due categorie che sono state progressivamente soppiantate dalle scommesse sportive online e dalle piattaforme di casinò games che operano in Italia sotto l'egida dell'AAMS. Le slot machine recitano il ruolo di protagoniste assolute, un successo figlio dei tempi e soprattutto del desiderio dei giocatori di ottenere vincite senza nessun sforzo nell'apprendere tecniche e strategie. A ciò si aggiunge i corposi jackpot, montepremi che fanno gola sia per le slot machine normali sia per le progressive, le quali accumulano i montepremi di macchinette ubicate in posti differenti e collegato tra di loro tramite server. Parallelamente al settore a pagamento, sono fioriti siti dedicati alle slot machine gratis, che sono in cima alle preferenze degli utenti digitali, che hanno iniziato a considerarle come giochi online a tutti gli effetti, grazie soprattutto al fenomeno della gamification.
Nella tabella sottostante riportiamo i dati relativi al consumo di gioco regione per regione, evidenziando con colori differenti l'evoluzione di tale parametro negli ultimi tre anni. Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Campania e Toscana sono ai vertici della piramide italiana relativa ai dati sulla raccolta. Dall'analisi si evince come il trend sia positivo per quasi tutte le regioni regine dell'azzardo, fatta eccezione per il Lazio. Altro aspetto da evidenziare è quello relativo all'implementazione delle Leggi Regionali sulla regolamentazione del gioco, che non hanno influito sulla raccolta complessiva nello scacchiere italiano.
Per quanto riguarda la distribuzione provinciale delle slot machine nella top 6 troviamo in testa le tre blasonate regine Roma (21.005), Milano (15.723) e Napoli (14.804). Sorprendono, invece, Trapani (11.786), Brescia (8.631) e Salerno (7.943), tre new entry che hanno persino superato province con una maggiore densità demografica,