Sono state le parole con cui il sottosegretario all'Economia con delega ai giochi Pierpaolo Baretta ha commentato il via libera in Conferenza Unificata al tanto atteso riordino del settore. "È il frutto di un lungo, incessante, ma proficuo e costruttivo lavoro di dialogo e mediazione tra Governo, Regioni, enti locali e società civile”.
“Si tratta del primo significativo tassello di una strategia complessiva di riforma del settore che sancisce una vera inversione di tendenza. La tutela della salute e la sicurezza pubblica ed il contrasto alla illegalità sono da oggi un obiettivo generale del Paese. Ripartiamo da un accordo che fornisce un quadro nazionale unico, che rispetta le autonomie locali, che contribuisce a ridurre l'offerta, che tutela i cittadini e gli investimenti esistenti e garantisce certezze di prospettiva ad un settore che da molto tempo attendeva nuove regole", ha aggiunto.
Da questa intesa dipendevano diversi interventi che il comparto attendeva ormai da tempo: il rinnovo delle concessioni in scadenza e la sostituzione delle vlt con le awp da remoto, controllate da Sogei e quindi più “sicure”. Inoltre la rottamazione dei vecchi apparecchi da intrattenimento per evitare che possano finire nella rete della criminalità organizzata per circuiti illeciti.
“Entro il 31 ottobre ci sarà il decreto ministeriale applicativo dell’accordo raggiunto oggi”, ha proseguito Baretta. “Contemporaneamente daremo avvio alle gare per il rinnovo delle concessioni in attesa e ad oggi sospese”.
In riferimento alle awp da remoto “c’è un leggero ritardo tecnico dovuto all’allungamento dei tempi per l’intesa in Conferenza Stato regioni ma stiamo lavorando ai parametri tecnici e dal momento in cui saranno decise le caratteristiche i costruttori impiegheranno circa un anno di tempo per completare l’uscita della nuova tecnologia sul mercato”, ha concluso.
Nei prossimi tre anni verranno dimezzati gli attuali 98 mila punti gioco.
L’Intesa tra Governo e Regioni ridimensiona l’offerta di gioco. Entro tre anni saranno bandite 50 mila sale. A quelle rimaste verranno applicati determinati provvedimenti: videosorveglianza, accesso selettivo e identificazione dei giocatori.
È questo il risultato dell'intesa raggiunta tra governo ed enti locali il 7 settembre scorso che prevede una netto giro di vite delle slot machine: dalle 400 mila attuali si arriverà a 265 mila entro il 30 aprile 2018, con un taglio del 35%. Le sale slot presenti sul territorio verranno dimezzate, passando da 98.600 a 55 mila, con lo scopo di ridurre, e non proibire, il gioco
Attraverso un processo di rottamazione verranno tolte dal mercato 142 mila macchine così suddivise: 125.000 AWP da bar e tabacchi (ad oggi ne sono installate 229.000) e 17.000 dai generalisti secondari. La sostituzione per rottamazione delle AWP rimanenti (265.000 circa) con le AWPR (controllate da remoto) avverrà entro il 31 dicembre 2019. “Regioni ed enti locali definiranno, nei rispettivi piani urbanistici, criteri volti a permettere una equilibrata distribuzione nel territorio, tra cui le distanze minime dai luoghi ritenuti sensibili, con lo scopo di evitare che si creino zone dove il gioco pubblico sia o totalmente assente o eccessivamente concentrato e di garantire l’operatività dell’assetto a regime”.
I 55mila punti gioco che rimarranno sul territorio nazionale saranno sottoposti a "certificazione" (classificazione di tipo A)" e, al 31 dicembre 2019, si tratterà di: 30mila bar, 7mila tabacchi, 2.800 sale Vlt, 200 sale bingo, 10mila negozi, 5mila corner. Questi dovranno rispondere ad una serie di criteri: accesso selettivo, identificazione dell'avventore, videosorveglianza, formazione specifica per gli addetti con un approccio per la lotta all'azzardo patologico.
Il testo dell'accordo mira a "ridurre l'offerta di gioco pubblico e, dunque, l'esposizione dello Stato in un settore che da se, da un lato, garantisce importanti entrate erariali pari a 10,5 mld nel 2016, di cui 5,8 mld dai soli apparecchi slot, dall'altro misura conseguenze sociali che non possono più essere trascurate".
Attraverso questo si interviene per: "ridurre l'offerta di gioco, sia dei volumi che dei punti vendita"; "definire un sistema di regole sulla distribuzione territoriale e temporale dei punti gioco"; "innalzare il livello qualitativo dei punti gioco e dell'offerta attraverso nuove regole di concessione certificata delle licenze di vendita del gioco"; "innalzare il sistema dei controlli"; "accentuare l'azione preventiva e di contrasto al gioco d'azzardo patologico"; "completare l'intervento normativo e di modernizzazione del settore dei giochi" e "assicurare un costante monitoraggio dell'applicazione della riforma anche attraverso una banca dati sull'andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione sul territorio".
Per quanto riguarda i punti vendita sono circa 98.600, quelli attualmente abilitati all'installazione di Awp: 69mila tra bar e tabacchi e 29.600 sale e punti gioco (8mila esercizi generalisti secondari; 2800 sale Vlt; 200 sale bingo; 5mila sale giochi; 5.600 negozi e 8mila corner). I punti gioco saranno tagliati fino ad arrivare a 18mila sale e punti gioco certificati e 30-35mila esercizi in grado di ottenere la certificazione per la vendita di gioco pubblico.
“La certificazione servirà ad aumentare il livello qualitativo prevedendo ad esempio un accesso selettivo, l'identificazione dell'avventore, la videosorveglianza" ma anche lo stop a immagini eccessive che spingono al gioco e la formazione ad hoc degli addetti per il contrasto della dipendenza”.