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Gioco online, è caos sulla concessione comunitaria. A rischio anche le licenze

Sono tempi di incertezza, per il mondo del gioco fisico ma anche del gioco online. Per quest'ultimo, infatti, sono appese ad un filo le concessioni cosiddette "comunitarie". Tra un mese andrà a naturale scadenza la prima concessione online comunitaria e dalle ultime indiscrezioni, come sostenuto dai
Gioco online, è caos sulla concessione comunitaria. A rischio anche le licenze

Sono tempi di incertezza, per il mondo del gioco fisico ma anche del gioco online. Per quest'ultimo, infatti, sono appese ad un filo le concessioni cosiddette "comunitarie".

Tra un mese andrà a naturale scadenza la prima concessione online comunitaria e dalle ultime indiscrezioni, come sostenuto dai colleghi di Agimeg, non vi sarebbe programmato ancora alcun intervento da parte del regolatore. Questo nonostante tutti i concessionari abbiano a più riprese chiesto chiarimenti all'Ufficio Competente facente capo all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nessuna risposta ed in bilico restano oltre trenta concessioni, che ad oggi non sanno se potranno continuare ad operare, tramite una proroga, come nel gioco terrestre, o semplicemente scomparendo nel silenzio generale.

La prima scadenza è prevista nel prossimo mese d'ottobre e da quel momento, in un arco di tempo sempre più breve, ne seguiranno altre fino a maggio 2021. Ma di questi passi le concessioni comunitarie potrebbero scomparire vedendo così il "taglio" del gioco online: qualcuno parla addirittura di un disegno già tracciato per ridurre l'offerta di gioco e dimezzare l'offerta dei casinò online. Ma quel che non si è ancora considerato è che si rischia così di aprire il canale verso le piattaforme illegali, mettendo a pericolo milioni e milioni di giocatori. Intanto il settore è nel caso: lo scenario sopra delineato porterebbe allo sviluppo di una miriade di problemi sulle concessioni con le piattaforme di gioco delle comunitarie per i software di gioco. Lo spegnimento delle "comunitarie" aprirebbe un altro buco nel settore del gioco online, con conseguente perdita di posti di lavoro e crollo verticale delle entrate erariali.

Un po' di tempo fa si era parlato di una possibile proroga delle licenze, da inserire nel Decreto Rilancio fino a dicembre 2020, così da consentire un allineamento di tutte le licenze. Ipotesi presto accantonata e che invece avrebbe potuto essere presa quantomeno in considerazione dal momento che ad oggi il rischio di scontro giudiziario è quantomai concreto. Senza la proroga si va verso il ricorso al Tar da parte di tutti quei concessionari che riceveranno dall'ADM la comunicazione di fine concessione. Ballano, in questo calderone, anche nomi importanti e pesanti nel mondo del gioco online italiano.

Le questioni per il gioco online non finiscono, dal momento che ballano anche le licenze in scadenza nel 2022. Su un totale di 66 nuove concessioni ne sono state infatti attivate poche per via di un clima sempre più incerto gravitante attorno al settore. Da questo stallo potrebbe insorgere la necessità di un travaso, con gli operatori con la comunitaria scaduta che potrebbero scegliere di comprare nuove licenze da aziende non convinte di lanciarsi sul mercato italiano.

Più in generale il mercato del gioco online aspetta con trepidazione il 1 gennaio 2023: da quel momento sul mercato dovrebbero essere presenti solo 40 concessioni di gioco online, come previsto dall'ultima Legge di Bilancio. Condizionale d'obbligo, visto che la base d'asta delle licenze, che dura circa 9 anni, è di 2,5 milioni di euro.

Lamberto Rinaldi

Ruolo: Content Writer
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Articoli Blog/Analisi
Giornalista pubblicista. Di giorno prof di lettere, di notte freelance. Scrivo di calcio e Roma su "Il Catenaccio", di cultura, ambiente e sport per "Il Nuovo Magazine" e "Stampa Critica", ho condotto "Super Santos" sulle frequenze di Active Web Radio.

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