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Gaming in Germany: dai Paesi Bassi consigli per gli step fondamentali nell'approccio alla legalizzazione

È solo di recente che la Germania si è affacciata al mondo del gioco d'azzardo legale. Risale infatti allo scorso anno la decisione di rilasciare licenze nazionali, simili a quelle che in Italia sono rilasciate dall'ADM e che autorizzano un casino online a operare in modo legale. La Germania si è m
Gaming in Germany: dai Paesi Bassi consigli per gli step fondamentali nell'approccio alla legalizzazione

È solo di recente che la Germania si è affacciata al mondo del gioco d'azzardo legale. Risale infatti allo scorso anno la decisione di rilasciare licenze nazionali, simili a quelle che in Italia sono rilasciate dall'ADM e che autorizzano un casino online a operare in modo legale.

La Germania si è mossa verso la legalizzazione per cercare di arginare il vasto fenomeno della ludopatia, mettendo in moto una macchina che possa imporre limiti di puntata e tempi massimi delle sessioni di gioco, per indurre i tedeschi a un gioco più responsabile. D'altronde anche nel nostro Paese gli esperti sostengono che un gioco regolamentato e controllato sia la soluzione tanto al problema dell'illegalità quanto a quello della ludopatia.

A Gaming in Germany, evento tenutosi a Berlino lo scorso 19 settembre, si sono prospettate alcune idee che potrebbero aiutare la Germania a compiere alcuni passi in avanti e ad affinare la propria politica in materia di casino online legali.

È intervenuto sulla regolamentazione del mercato di gambling tedesco René Jansen, direttore dell'autorità di regolamentazione olandese per gioco d'azzardo, che ha analizzato come diversi paesi europei si sono mossi per la legalizzazione del gioco d'azzardo, trovando il parametro comune nella forma del monopolio. "In uno stato federale come la Germania, questo aveva portato a un quadro particolarmente complicato, o almeno così sembra agli estranei. Mi sembra molto logico che i Länder, gli stati federali, si siano ora uniti in un'alleanza per organizzare la supervisione degli operatori di gioco online centralmente nel Gemeinsame Glücksspielbehörde der Länder (il GGL). È anche un passo logico che il GGL abbia il potere di rilasciare licenze per il gioco d'azzardo online: dopotutto, il traffico su internet non si ferma ai confini fisici. La creazione di un organismo di regolamentazione centrale in Germania richiede, in una certa misura, un confronto con i Paesi Bassi".

Jansen espone quindi i passaggi effettuati dall'Olanda, per sottolineare l'impervietà di ogni percorso di legalizzazione: la Kansspelautoriteit era stata istituita nel lontano 2012, ma solo a febbraio 2019 si è giunti all'approvazione della legge sul gioco a distanza. E si è poi dovuto attendere fino all'aprile 2021 per l'entrata in vigore effettiva della legge, con l'apertura del mercato a ottobre dello stesso anno.

La situazione della Germania potrebbe, secondo Jansen, essere simile e condurre il GGL ad affrontare gli stessi problemi già riscontrati nei Paesi Bassi e in altri paesi europei che hanno intrapreso questo percorso.

Tre aree in cui le esperienze degli altri paesi potrebbero essere d'aiuto alla Germania

Jansen ha proseguito il proprio intervento rilevando tre argomenti, in cui chi è già passato per questo iter potrebbe essere d'aiuto alla Germania.

Il primo è quello di affrontare la restante gamma delle offerte online illegali. A margine della legalizzazione e della conseguente creazione di un perimetro di gioco sicuro e controllato, in cui anche l'operatore concessionario fa la sua parte per monitorare eventuali comportamenti problematici, non si può negare la persistenza dell'offerta illegale di gioco.

Jansen prosegue affermando che nei Paesi Bassi molti operatori illegali si sono ritirati dal mercato non appena apprese le aspre sanzioni alle quali sarebbero stati sottoposti all'entrata in vigore della legalizzazione. E che la lotta al gioco illegale è tuttora una bandiera del Paese, che contrasta con forti sanzioni lo sviluppo di piattaforme illegali.

Il secondo tema è quello della pubblicità. In Olanda - a differenza del nostro Paese in cui la pubblicità è proibita da qualche anno - non c'è il divieto pubblicitario, ma solo regolamentazioni sugli orari, poiché determinate fasce orarie sono ritenute a più alto rischio. Un altro criterio normato riguarda i contenuti, ossia la pubblicità non può essere fuorviante e incoraggiare comportamenti di gioco eccessivi, né rivolta a gruppi vulnerabili, fra cui i minori.

La quantità di pubblicità, soprattutto tramite il canale radiofonico, ha fortemente infastidito il pubblico e molti si sono preoccupati circa un possibile incremento di giocatori dipendenti dal gioco d'azzardo. Dono state dunque prese decisioni per ulteriori restrizioni sul tema della pubblicità e anche questo è, secondo Jansen, un aspetto che la Germania dovrà prendere in considerazione, soprattutto in vista degli imminenti mondiali, in occasione dei quali i bookmaker emergenti vorranno certamente far conoscere il proprio nome.

Il terzo punto evidenziato da Jansen riguarda il dovere di diligenza che hanno gli operatori del gioco d'azzardo. Occorre evitare situazioni in cui gli operatori lasciano scommettere parecchio denaro senza intervenire o intervenendo solamente in modo superficiale, ad esempio con un messaggio in chat non vincolante.

Per migliorare la regolamentazione, i Paesi Bassi hanno condotto uno studio, anche comparativo rispetto ad altri paesi da cui poter prendere spunto. In merito Jansen rimarca però come la Germania sia già intervenuta a priori, fissando un limite di gioco di 1.000 euro, applicato a tutti i titolari di licenza, il più restrittivo nel panorama gambling europeo. Sul punto, Jansen riporta come sarà opportuno monitorare la situazione e capire come gli utenti risponderanno a tale limitazione.

Lamberto Rinaldi

Ruolo: Content Writer
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Articoli Blog/Analisi
Giornalista pubblicista. Di giorno prof di lettere, di notte freelance. Scrivo di calcio e Roma su "Il Catenaccio", di cultura, ambiente e sport per "Il Nuovo Magazine" e "Stampa Critica", ho condotto "Super Santos" sulle frequenze di Active Web Radio.

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