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Criptovalute, gaming e NFT: siamo davvero pronti?

Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di criptovalute, nelle diverse declinazioni esistenti, e di tecnologie blockchain. Si sono introdotte in diversi mercati e sono svariati i marchi che hanno dichiarato di accettare pagamenti tramite essi. Tesla, Lamborghini, Coca Cola, Microsoft,
Criptovalute, gaming e NFT: siamo davvero pronti?

Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di criptovalute, nelle diverse declinazioni esistenti, e di tecnologie blockchain. Si sono introdotte in diversi mercati e sono svariati i marchi che hanno dichiarato di accettare pagamenti tramite essi. Tesla, Lamborghini, Coca Cola, Microsoft, solo per citarne alcuni.

Gli NFT si sono anche diffusi nella sfera delle slot machine online: la prima a implementarli è stata la software house Red Tiger Gaming, che ha lanciato NFT Megaways, un gioco dall'effetto pixelato in cui compaiono quattro CryptoPunk e che vede fra i suoi protagonisti una Monna Lisa con gli occhiali da sole.

Nonostante la loro diffusione e il giro da circa 50 milioni di dollari che movimentano settimanalmente, sono in parecchi a dichiararsi ancora estranei al decentrato mondo delle criptovalute. Secondo un recente sondaggio curato dal Pew Research Center, solo la metà degli americani ha mai sentito parlare degli NFT.

Cosa sono gli NFT

I Non-Fungible Token sono oggetti digitali crittografici basati sulla tecnologia blockchain con codici di identificazione e metadati unici che li contraddistinguono univocamente. Queste proprietà digitali possono essere immagini, oggetti d'arte (cryptoart), GIF oppure oggetti di videogiochi.

A differenza delle altre criptovalute, come il celebre Bitcoin, non possono essere scambiate in modo equivalente, proprio per la loro unicità, caratteristica che li differenzia dalle criptovalute fungibili, le quali sono, invece, identiche fra loro (ogni Bitcoin è uguale a un altro Bitcoin, ogni Ether è equivalente agli altri Ether).

Al contrario, ogni NFT è unico e insostituibile, pertanto non può essere scambiato alla pari con un altro NFT.

Ma cosa sappiamo davvero sulle criptovalute e gli NFT e quanto ci investiamo?

La ricerca del Pew Research ha messo in rilievo che solo il 16% degli intervistati ha dichiarato di aver investito in criptovalute e buona parte di questi, anzi quasi la metà (46%) ha ammesso che l'investimento ha sortito esiti peggiori di quanto previsto.

La fascia d'età che è più coinvolta negli investimenti in criptovalute come Bitcoin o Ether è quella dai 18 ai 29 anni: il 42% degli uomini di questa fascia ha affermato di aver usato criptovalute, mentre le donne della stessa età sono solo il 17%.

Lamberto Rinaldi

Ruolo: Content Writer
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Articoli Blog/Analisi
Giornalista pubblicista. Di giorno prof di lettere, di notte freelance. Scrivo di calcio e Roma su "Il Catenaccio", di cultura, ambiente e sport per "Il Nuovo Magazine" e "Stampa Critica", ho condotto "Super Santos" sulle frequenze di Active Web Radio.

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