La Pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio il mondo intero. Il contagio è stato rapido e micidiale. In ogni Paese, più o meno, si è ricorso alla medesima precauzione: un lockdown momentaneo e generalizzato. La vera differenza da nazione a nazione è stata la reazione e la ripresa dopo un primo, e fisiologico, periodo di chiusura di tutte le attività.
Uno dei settori più colpiti in Italia è sicuramente quello del gioco, chiuso dallo scorso 8 marzo e con una breve parentesi di apertura (seguendo le norme anti-Covid) tra giugno e ottobre 2020. Le restrizioni, entrate in vigore con il nuovo Dpcm lo scorso 6 marzo, prevedono che le sale da gioco continuino a restare inattive, almeno fino al 6 aprile, ovvero la data del termine del nuovo decreto (in attesa di capire quali saranno le disposizioni per il futuro).
Eppure, mentre l'Italia ha scelto di chiudere il mondo del gioco terrestre al pubblico, all'estero si è presa una strada diversa. In due dei Paesi per eccellenza patrie del gambling, come gli Stati Uniti e la Cina, è già da tempo possibile per gli utenti frequentare fisicamente casinò e centri scommesse. Il tutto in piena sicurezza, seppur con le indispensabili norme anti-contagio. E i due esempi principali arrivano dalle due capitali per eccellenza del gioco d'azzardo: Las Vegas e Macao.
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Gli Stati Uniti sono stati tra i più colpiti dal virus, tuttavia nel giro di pochi mesi è stato possibile tornare alla (quasi) normalità. Nel Nevada tutti i casinò sono stati riaperti, mantenendo ovviamente rigide limitazioni. Addirittura il governatore dello stato, Steve Sisolak, vista l'importanza che ricopre il gioco d'azzardo per la sostenibilità dell'economia del Nevada, ha stabilito che i dipendenti dei casinò avessero una corsia preferenziale per il vaccino anti-Covid, in quanto ritenuti categoria di primaria importanza sociale. Anche ad Atlantic City, altra città americana conosciuta per i casinò, c'è una condizione di sostenibilità garantita. Il tutto con numeri di contagi mai esplosi a causa della riapertura delle strutture da gioco.
Addirittura a Macao in Cina, nazione da cui il contagio è partito, i casinò sono rimasti chiusi solo un paio di settimane a febbraio 2020. Dimostrazione che riaprire è possibile, a patto che vengano rispettate semplici regole di distanziamento, l'utilizzo costante della mascherina e operando una corretta sanificazione degli edifici di gioco.
Fattore fondamentale per la riapertura delle sale da gioco è stato il rispetto dei protocolli per mettere il tranquillo svolgimento delle attività di gambling, anche quelle da tavolo compreso il poker. Regole chiare e semplici, da prendere a modello e che possono tranquillamente essere riproposte anche in Italia.
- Non è consentito fumare al piano del casinò, ma solo nelle aree designate.
- I posti a sedere per i table games sono limitati a quattro giocatori per tavolo, con divisori in plexiglass.
- Il disinfettante per le mani sarà disponibile in tutti i giochi da tavolo e nelle aree dei box.
- Agli ospiti verranno fornite salviettine igienizzanti per pulire pulsanti, maniglie e guide per giochi da tavolo.
- Le mascherine per il viso sono obbligatorie per tutti gli ospiti durante il gioco.
- Quando possibile, gli ospiti saranno istruiti a non toccare le carte e / o distribuire le carte scoperte.
- Saranno in atto ulteriori misure di disinfezione per tutti gli oggetti del gioco da tavolo, inclusi dadi, tessere e carte.
La chiara dimostrazione che riaprire e permettere il gioco in totale sicurezza sarebbe possibile. Anche in Italia.